giovedì 27 febbraio 2014

Giovedì Galateo #5

Torniamo all'argomento che preferisco, a quello su cui sono maggiormente ferrata, pur restando nell'argomento della rubrica.

Oggi penso agli invitati che ricevono la partecipazione ad un matrimonio.
Non sempre "quello che hai fatto finora" può andare bene,. Anche in questo caso, essendo poi il matrimonio uno tra gli eventi formali per eccellenza, ci sono delle buone maniere da rispettare. Di seguito, un mini galateo sulle partecipazioni e sull'invito.

Fonte: One Wed
Ricevete la partecipazione al matrimonio di una coppia. Se vi viene consegnata a mano, è cortesia chiacchierare un po' con i futuri sposi sul loro matrimonio, che saranno molto felici di raccontarvi di come stanno andando i preparativi.

La prima cosa da fare, per evitare figuracce, è leggere a chi è indirizzata la busta.
Se sulla busta ci sono scritti solo i nomi di battesimo (ad esempio: "Pinco e Pallina" o magari solo "Pinco"), gli invitati sono solo loro. Se sulla busta c'è scritto "Fam. Rossi", l'invito si ritiene esteso anche ai figli o alla famiglia. Controllate, poi, all'interno della busta.
Se troverete solo l'annuncio delle nozze, non siete invitati poi ai festeggiamenti. Se, invece, trovate anche il bigliettino con indicazioni sul ristorante in cui si svolgerà la festa, allora sarete invitati al matrimonio completo.

E' bene informarsi sul tono della cerimonia, per evitare figuracce quel giorno presentandovi con un abito non adeguato. Ed è sempre giusto chiedere se è stata stilata una lista nozze o se hanno qualche desiderio in merito al regalo.
Ricordate, comunque, soprattutto se non avete rapporti intimi con gli sposi, di confermare con una telefonata la vostra presenza al ricevimento.

Infine: se si riceve la partecipazione per posta o per interposta persona, è sempre bene fare una telefonata agli sposi per ringraziarli e porgere le congratulazioni. Vale poi lo stesso discorso fatto sopra: controllare a chi è indirizzata,

Importante anche la parte dell'outfit, cioè come vestirsi ad un matrimonio. Per le signore, valgono le regole del buongusto: no a minigonne cortissime, abiti esagerati o molto particolari, tacchi altissimi. La regola generale è di non offuscare la sposa, unica protagonista della giornata.
Ricordate che di bianco si veste solo la sposa. Il colore per eccellenza, è il blu in tutte le sue varianti. Le tinte pastello sono sempre perfette. Gli abiti lunghi si portano solo dopo le 18 (mai in una cerimonia mattutina) e solo in caso di matrimonio molto formale.
Il nero, ormai, è stato sdoganato, ma il mio consiglio è quello di evitare il total black, troppo macabro e pesante, soprattutto d'estate. Concesso, invece, il gioco del black and white, magari declinato in stile optical.
Se l'abito che scegliete è scollato o senza spalline, ricordate di indossare un foulard o una pashmina dentro la chiesa. Anche se fa caldo. Sopportate per un po'.
Il cappello si può indossare solo se lo indossa la madre della sposa.

Per i signori, invece, le direttive su come vestirsi ad un matrimonio sono molto più semplici. E' richiesto un abito elegante, di colore scuro (blu o grigio, ma concedo anche il nero), camicia rigorosamente bianca ed è concessa la cravatta particolare o colorata, per dare un tocco divertente all'insieme. Scarpe eleganti, cintura elegante, capelli e barba regolati.

Dove ci si siede? Sia in Chiesa che in Comune, gli invitati della sposa si siedono a sinistra e gli invitati dello sposo si siedono a destra (riferimento: guardando l'altare o il tavolo del Sindaco).



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